Tra le fonti energetiche alternative, l’idrogeno è una delle fonti energetiche più discusse.
Si tratta dell’idrogeno verde, ovvero una versione “carbon free” prodotta dall’elettrolisi di molecole d’acqua attraverso l’energia eolica, in grado di coniugare capacità di accumulo di energia e velocità di ricarica che sono appunto le caratteristiche fondamentali del funzionamento delle macchine.
Questo studio si trova alla base del progetto triennale del gruppo Manitou il quale, afferma di voler dare il proprio contributo alla riduzione del carbon footprint ponendo come obbiettivo, la riduzione del 46% delle emissioni di CO2 derivanti dai processi di produzione e del 34% quelle dei propri mezzi entro il 2030.
Le principali differenze sull’acquisizione dell’idrogeno
L’idrogeno puro si può ottenere attraverso diversi processi trasformativi che, hanno nomi diversi a seconda dei metodi utilizzati ed i principali sono:
- Grey Hydrogen: derivato dall’utilizzo di combustibili fossili in un processo chimico chiamato Steam Methane Reforming. Questo processo chimico è il meno utilizzato anche se più economico infatti, al tempo stesso è molto inquinante perché genera CO2.
- Blue Hydrogen: l’idrogeno blu utilizza lo stesso metodo di produzione del grigio ma differisce per la cattura della CO2 emessa, attraverso un processo noto come Carbon Capture.
- Green Hydrogen: viene prodotto attraverso il processo di elettrolisi e che quindi, attraverso la corrente elettrica, consente di dividere l’idrogeno e l’ossigeno presenti nell’acqua. L’energia elettrica utilizzata in questo processo, siccome proviene da fonti energetiche rinnovabili, non produce emissioni di carbonio ed è quindi la soluzione più studiata dalle grandi aziende come Manitou per un futuro ecosostenibile.
- Turquoise Hydrogen: generato da un processo noto come pirolisi. Per attuare questa reazione chimica viene utilizzato il metano ed il carbonio prodotto dal processo è solido e quindi non può disperdersi nell’aria come agente inquinante.
Al pari delle batterie, l’idrogeno consente di accumulare energia chimica che sarà poi rilasciata sotto forma di energia elettrica in maniera diretta nel caso delle batterie e con l’ausilio delle celle a combustibile nel caso dell’idrogeno.
Possiamo quindi affermare che l’idrogeno verde rappresenta un’alternativa più pulita, efficace, sostenibile e rinnovabile rispetto ai tradizionali combustibili fossili e, che questa fonte rinnovabile ha tutte le carte in regola per diventare un’importante e diffusa fonte di energia sostenibile anche nella vita quotidiana passando da meno del 2% attuale, ad occupare il 14% del mix energetico Europeo entro il 2050.
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